Il nostro Ordine (Cristiano ed Ospedaliere) si basa sulla integrazione e sulla mutua interrelazione fra i suoi aderenti (Confratelli e Consorelle) per l’adempimento della missione dell’Ordine stesso: assistenza morale e materiale (carità) ai bisognosi, agli indigenti e soprattutto, ai malati.
La nostra matrice Cristiana ci orienta in questo: “amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutto te stesso”. È questo il primo dei comandamenti che il nostro Signore ci ha trasmesso”. Ed ancora: “amerai il prossimo tuo come te stesso”, questo è il secondo dei comandamenti, conseguenza inseparabile del primo. Ed infine dai Vangeli (Marco, Matteo e Luca): “chi è mia madre e chi sono i miei fratelli e sorelle? Chiunque fa la volontà del Padre Mio Celeste è mia madre e mio fratello e sorella”. L’Obbedienza convinta nella Parola Rivelata rende fratelli e sorelle di Gesù ed in Lui reciprocamente fratelli fra di noi, poiché nel Battesimo siamo diventati figli dello stesso Padre.
Ecco il vero motivo per cui - nell’Ordine - ci possiamo tranquillamente chiamare Fratelli e Sorelle, costituendo quindi la nostra vera “con-fraternita”. Ecco il nostro spirito: una confraternita che con la forma organizzata e giuridica di “Associazione” volta alla solidarietà ed all’attenzione per le persone tutte con la pretesa di chiamarci “Ordine equestre”. Perché ci chiamiamo Ordine? cosa significa essere un Ordine? Dalla letteratura specializzata (es. Prower: Il regno latino di Gerusalemme, ed. 1982) si può recepire questa osservazione: nell'uso medievale il termine Ordine indicava molto più che un'organizzazione o una corporazione. Chi apparteneva ad un “Ordo” non seguiva soltanto la propria vita personale, ma occupava un posto nella società cristiana; i monaci-guerrieri come classe specifica divennero a Gerusalemme e nei territori latini d’oltremare (fino alla caduta dell’ultimo lembo dei territori latini d’oltremare con la caduta di Acri nel maggio del 1291) un “Ordo” con uno specifico “officium”.
Si può aggiungere anche che l'Ordine significa “corpo sociale organizzato gerarchicamente” per il duplice scopo del bene dei suoi membri e per la piena realizzazione della finalità istituzionale che nello stesso si è dato come servizio di presenza e testimonianza nel mondo. Volendo tradurre e meglio esplicitare questo concetto si potrebbe anche dire che siamo chiamati all'esercizio della virtù dell'obbedienza della nostra santificazione personale per il conseguimento del fine carismatico che ci è proprio. E la virtù dell'obbedienza ed all’aderenza alle virtù teologali di Fede, Speranza e Carità, trae il suo fondamento nella rivelazione piena dell'amore di Dio in Gesù che si è fatto obbediente fino alla morte e dalla morte in croce (Filippesi 2.5). Per questo “Dio lo ha esaltato gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome” secondo il dettato di San Paolo (lettera ai Filippesi). Si ponga mente al concetto di Obbedienza con il fatto che portiamo al collo o al petto proprio la croce come simbolo di appartenenza e di obbedienza alla Parola di Dio.
Non è certo un richiamo casuale in quanto stiamo vivendo una stagione nella quale delle libertà mal concepite e peggio ancora consentite ed attuate, sono scadute in una esaltazione del soggettivismo più assoluto, dell'arbitrarietà più ampia, del garantismo più largo, nel relativismo più totale. In più l'obbedienza, quindi il richiamo anche al sacrificio per un bene auspicato sia a livello personale sia, e ancor più fortemente, a livello comune incontra spesso anche la Tradizione che come nel caso del nostro Ordine equestre è sicuramente uno dei principi portanti. È però anche qui va dolorosamente e doverosamente evidenziato il fatto che la dimensione del sacrificio oggi è pressoché sparita, soffocata da una impazzita logica di diritti da esigere puntigliosamente senza alcun riscontro di doveri da compiere non meno puntualmente. La cosiddetta “società dei consumi” con tutte le sue terribili conseguenze di ingiustizia sociale ci chiude sempre più in un concreto soddisfacimento egoistico dei nostri interessi senza apertura alcuna agli altri e in sostanza senza sacrifici.
Quindi la nostra visione è che il cavalierato così come sopra descritto, diventerà con il tempo una res comune al laicato nel portare avanti la vita associativa di tipo assistenziale e solidaristica. Una vita non solo di preghiera ma anche di assistenza mutua che è il comune denominatore dei cavalierati e delle confraternite. Il nostro Ordine (Equestre) è inoltre particolarmente legato a due figure significative nell'ambito della pastorale sanitaria a livello mondiale: San Camillo de Lellis che è stato definito anche dai Papi della Chiesa cattolica (universale) come iniziatore di una nuova scuola di carità, e S.E. Armando Brambilla per trent'anni nella pastorale sanitaria romana, coordinatore delle Missioni umanitarie delle diocesi romane e responsabile delle Confraternite italiane.
Due figure che ci sono molto vicine e di riferimento secondo lo spirito dello Statuto del cavalierato suddetto. L'assistenza sanitaria e l’attenzione ai più bisognosi di cure era il mondo in cui lavorava San Camillo. San Camillo sosteneva che le nuove Indie erano gli Ospedali. Era in essi che “una compagnia d'huomini pii e dabbene” avrebbero dovuto operare “con ogni carità”. Uomini che, in comunione con la Chiesa, avrebbero dovuto vivere secondo lo spirito del Vangelo promuovendo la “nuova scuola di carità” secondo lo Spirito di San Camillo.
Gli ospedali oggi sorgono in varie parti del mondo, nelle zone più disparate e nei territori più svantaggiati del globo, dove l'acqua scarseggia e questa è per lo più contaminata di veleni e batteri. Nell'immediato una delle missioni dell'Ordine Equestre di San Camillo sarà quella di dare acqua pura alle terre desertiche o devastate dall'incuria umana.
* * *
Il nostro ORDINE, a miglior specifica di quanto indicato nella premessa, ha i seguenti scopi:
A) filantropici, promuovendo e collaborando ad opere di raccolta di fondi, di generi alimentari, di vestiario e di beni utili per i bisognosi; promuovere e collaborare alla costruzione di case, edifici, scuole, ospedali e qualsiasi altra iniziativa che possa servire a livello nazionale ed internazionale per le persone, per gli enti ed organizzazioni umanitarie, per i popoli in difficoltà e quanto altro possa rientrare nella sensibilizzazione contro la fame, le malattie, le epidemie, le rivolte e le guerre, civili, militari ed etniche; possono altresì essere promosse e organizzate raccolte particolari di fondi o beni generalizzati, tipo la vendita di articoli in generis per devolverne il ricavato netto in opere e interventi di carità;
B) ecumenici, promuovendo e collaborando ad incontri di riavvicinamento tra le religioni, per il dialogo e la fratellanza tra i popoli, tra le varie culture, tra le razze e diverse etnie e a tutte quelle iniziative che possano portare alla fratellanza ed al rispetto reciproco, nel giusto ed etico dovere d’amore verso il mondo;
C) sociali, attivandosi col Volontariato interno all’ORDINE, per agire e collaborare con altre Organizzazioni che condividono i nostri stessi scopi, sia in Italia che all’estero, apportando nel migliore dei modi e con tutta la nostra onesta disponibilità, un contributo per il rispetto dei Diritti Umani, per la Pace nel Mondo, per un’equità sociale, per migliorare il senso della vita di ognuno di noi;
D) culturali, istituendo corsi di formazione, nelle specializzazioni di volontariato sanitario e di assistenza, studi sulle problematiche sociali e di integrazione, seminari, conferenze e convegni di natura umanitaria, promuovendo contatti per la collaborazione con Enti ed Organismi Nazionali ed Internazionali che in riferimento ai punti precedenti del presente articolo siano sensibili e disponibili, ed anche attivarsi con il presentare articoli su riviste, sui giornali e quotidiani, in televisione, con libri, cd o qualsivoglia altro mezzo divulgativo ed eventualmente creare delle pubblicazioni interne all’Ordine per la divulgazione anche esterna;
E) tutelativi della natura, operando per la sensibilizzazione della salvaguardia dei diritti degli animali, della flora e del territorio, idrico, geologico e boschivo. Coadiuvare con le organizzazioni già impegnate in questa campagna di difesa della natura e delle sue risorse, monitorando, difendendo, ed eventualmente facendo intervenire gli Organi Competenti sulla materia delle discariche abusive ed inquinamenti ambientali;
F) tutelativi dei beni storici, promuovendo e collaborando anche con altre istituzioni nazionali e straniere per il ripristino e la salvaguardia di palazzi d’epoca, chiese, monumenti, opere d’arte, diffondendone l’importanza storica e culturale di appartenenza;
G) istituivi di premi e concorsi, promuovendo iniziative con lo scopo di sensibilizzare l’interesse Artistico e Letterario coinvolgendo anche giovani promettenti nel campo del Teatro, Danza Letteratura, Narrativa, Pittura, Scultura, Canto, Poesia, o di altre arti, tradizionali e moderne; premiare personalità, enti e qualsivoglia soggetto che si sia distinto in campi sociali come la medicina, la filantropia o qualsiasi ambito che sia di utilità sociale.
* * *
Per raggiungere i propri scopi, l’Ordine potrà collaborare con tutti gli Enti e le le Istituzioni pubbliche e private, religiose e civili, anche a livello internazionale. Il Progetto Etico dal titolo “La Chiesa verso la Salvaguardia del Pianeta”. Un accurato studio per contribuire a migliorare la qualità della vita umana e quella del nostro pianeta; e per dare un valore aggiunto alle opere pastorali e strutturali della Chiesa che guarda, con sofferenza, la “Casa Comune”, dono del Signore, avviarsi inesorabilmente al declino dell’ecosistema.
Infine, come si potrà notare, il nostro Ordine ha, da tempo, organizzato anche innumerevoli incontri con Professionisti di notevole spessore etico-culturale che, attraverso specifiche consulenze, ci hanno pregiati di poter stilare, con cura e tanto impegno, tutti gli interventi fattibili e versatili atti ad ottemperare e soddisfare ogni tipo di normativa ed esigenza per il riequilibrio delle funzioni energetiche ed economiche delle Diocesi italiane, comprese le varie strutture ad esse collegate.
Il Presidente, il Dottor Alessio Iannucci, ha ricostituito questo Ordine insieme a Padre Antonio Mancini (camilliano). Tra i programmi dell’Ordine, lo sviluppo della telemedicina nelle missioni (ovvero in 10 paesi), nei Comuni, nelle Parrocchie, una Università dedicata allo scambio interculturale con i paesi asiatici e africani.
Roma 6 aprile 2021
Fondazione dei Cavalieri Hospitalieri di San Camillo
presidenza@cavalierisancamillo.org segreteria@cavalierisancamillo.org telemedicina@cavalierisancamillo.org
Facebook Supremo Ordine dei Cavalieri Hospitalieri di San Camillo
Sede legale Via Monterosi, 46 00191 Roma | Uffici Via Pio VIII, 5 00165 Roma | Telefono 06.21127708
© Copyright 2024. Tutti i diritti sono riservati